Dal 1 marzo 2005 la Comunità Europea richiede la conformità allo standard IPSM 15 della FAO per gli imballaggi in legno di merci importate da Paesi terzi. Si tratta di un protocollo che tutela il patrimonio forestale da infestazioni di parassiti che si sono rivelate negli scorsi decenni assai dannose.
Lo stesso Standard è stato adottato nel corso degli ultimi due anni da numerosi Paesi, e da poco (16 settembre) in via definitiva da Stati Uniti e Canada. Dall’inizio dell’anno prossimo vi aderirà pure la Cina.
Cosa comporta questo diffondersi dello standard IPSM 15 per le aziende esportatrici? Sicuramente l’applicazione di uno standard comune è sempre bene accetta per la semplificazione che comporta; in questo caso, si aggiunge il fatto che si tratta di un protocollo che consente una certificazione “no paper”: è infatti lo stesso marchio apposto sull’imballaggio a certificare che il materiale è stato trattato conformemente a quanto previsto dall’ISPM15. Il trattamento avviene in fase di produzione dell’imballaggio da parte di aziende autorizzate dal Soggetto gestore del marchio (Consorzio Servizi legno e Sughero).
Il marchio non ha una scadenza, e non è necessaria la segregazione rispetto ad altri imballaggi, in quanto non è possibile la reinfestazione.
Col diffondersi del Protocollo ISPM 15 si riducono sempre più le fumigazioni prima della partenza, le quarantene all’arrivo ecc.
I controlli sui materiali sono più semplici e meno costosi. Attenzione anche alle importazioni: se un controllo evidenzia la mancanza del marchio sugli imballaggi in provenienza da Paesi extraeuropei, il carico deve essere regolarizzato (trattamento fitosanitario, o sostituzione degli imballaggi e distruzione di quelli irregolari).
Alleghiamo il marchio IPPC/FAO ufficialmente riconosciuto.
Segnaliamo che ulteriori informazioni possono essere reperite sul sito:
http://www.federlegno.it/associazioni/fitok/default.aspMarchio IPPC_FAO.pdf