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Quando un rifiuto pericoloso è sottoposto a normativa ADR

Indice

Cos’è l’ADR?
Un rifiuto pericoloso è sempre soggetto ad ADR?
Cosa devo fare se produco un rifiuto soggetto ad ADR?
Chi è il Consulente ADR?
E’ obbligatorio avere un Consulente ADR?
Cosa Flashpoint può fare per te.

Cos’è l’ADR?

È l’Accordo Europeo che regolamenta i trasporti di merci e rifiuti pericolosi su strada pubblica.
Nel caso specifico dei rifiuti, tale accordo stabilisce se un rifiuto può presentare un pericolo nella fase di trasporto dal luogo di produzione/detenzione all’impianto di destino.

Per garantire la sicurezza nelle strade, l’ADR definisce dunque quali imballaggi e quali veicoli possono essere utilizzati per il trasporto, come devono essere segnalati i colli e le unità di trasporto e come dichiarare correttamente la pericolosità del rifiuto a livello documentale.

Un rifiuto pericoloso è sempre soggetto ad ADR?

Non sempre. La classificazione di un rifiuto ai fini del Testo Unico Ambientale (D.Lgs n.152/2006) ha lo scopo di individuare un Codice CER e le eventuali Caratteristiche di Pericolo HP che permettono di gestire correttamente l’intero ciclo di vita del rifiuto stesso.

L’ADR, invece, gestisce la sola fase di trasporto su strada pubblica. Un rifiuto è dunque soggetto ad ADR se è in grado di provocare dei danni alla salute, ai beni e all’ambiente a seguito di un incidente e dunque mediante un’azione unica e di breve durata.
Ad esempio, un rifiuto infiammabile (HP3) è sicuramente soggetto ad ADR. Un rifiuto sensibilizzante, mutageno o reprotossico (HP13, HP11, HP10) invece non lo è. In questo caso infatti, i pericoli per la salute si riferiscono ad una esposizione prolungata e questa condizione non può verificarsi a seguito di un incidente. Altre caratteristiche di pericolo come HP6 (tossico), HP8 (corrosivo) o HP14 (ecotossico) vanno invece valutate caso per caso perché possono prevedere una gestione ADR del rifiuto.

Cosa devo fare se produco un rifiuto soggetto ad ADR?

Dopo aver classificato il rifiuto ai sensi dell’ADR (Classe di Pericolo, Numero ONU e gruppo di Imballaggio) occorre:

– Scegliere l’imballaggio idoneo o valutare l’idoneità di una cisterna
– Munirsi delle prescritte etichette di pericolo
– Riportare le specifiche diciture ADR all’interno del Formulario
– Stabilire se la spedizione può essere effettuata in esenzione
– Formare il personale coinvolto nella preparazione delle spedizioni
– Fornire al personale specifiche istruzioni operative
– Valutare se i quantitativi di rifiuti spediti prevedono la Nomina del Consulente ADR

Se la classificazione evidenzia che il rifiuto è soggetto ad ADR e dall’analisi dei quantitativi spediti emerge che l’azienda ricade nell’obbligo di nomina del Consulente per la Sicurezza dei Trasporti, allora l’azienda dovrà immediatamente attivarsi per nominare questa figura.

Se ti interessa questo argomento potrebbe interessarti il corso Classificazione e gestione trasporto ADR dei rifiuti pericolosi

Chi è il Consulente ADR?

Il consulente per la Sicurezza dei Trasporti, più comunemente noto come “Consulente ADR”, è la figura contemplata nell’Accordo ADR ed introdotta in Italia per la prima volta dal D. Lgs. n. 40 del 04 febbraio 2000 e poi aggiornata dal D. Lgs. n. 35 del 27 gennaio 2010.
Il consulente ADR deve essere in possesso di un certificato di formazione professionale rilasciato dal Ministero dei Trasporti o da un’altra Autorità Competente di uno dei Paesi contraenti.

È obbligatorio avere un Consulente ADR?

Tale figura è obbligatoria per tutte le aziende che svolgono attività di spedizione, trasporto, imballaggio, carico e riempimento di merci o rifiuti pericolosi.
In Italia l’obbligo di nomina del Consulente non sussiste per le aziende che mettono in spedizione merci pericolose in Quantità Limitata (capitolo 3.4 ADR) o entro i limiti quantitativi previsti per l’esenzione parziale secondo l’1.1.3.6.

Inoltre sono esentate dall’obbligo di nominare il consulente le imprese che effettuano occasionalmente trasporti nazionali di merci o rifiuti pericolosi che presentano un grado di pericolosità o un rischio di inquinamento minimi (solitamente rientrano in questa definizione le merci assegnate al terzo gruppo di imballaggio). Tale esenzione è applicabile qualora l’impresa comunichi l’intenzione di avvalersene all’Ufficio provinciale del Dipartimento dei trasporti terrestri nella cui circoscrizione ha la sede o la rappresentanza legale, prima di dare avvio, per ciascun anno solare, alle operazioni di trasporto implicate.

La funzione di Consulente ADR all’interno di un azienda può essere svolta dal legale rappresentante, da personale interno all’azienda oppure da personale esterno.

Cosa Flashpoint può fare per te:

  • Consulenza sulla classificazione ADR dei rifiuti pericolosi.
  • Valutazione dell’obbligo di Nomina del Consulente ADR.
  • Definizione delle responsabilità previste dall’ADR in funzione del ruo.lo ricoperto: speditore, trasportatore, caricatore, imballatore, riempitore e scaricatore.
  • Preparazione documentale: quali documenti redigere e quali informazioni riportare.
  • Controllo sulla corretta etichettatura/marcatura e preparazione dei colli (imballaggio).
  • Richieste di supporto su contestazioni e/o sanzioni legate al trasporto merci pericolose e al corretto fissaggio del carico.
  • Controllo sull’applicabilità su alcune esenzioni (viaggiare senza patentino, senza equipaggiamento, quantità limitata ed esenzione parziale 1.1.3.6).
  • Elaborazione schede ADR di gestione merci e rifiuti (es. istruzioni operative specifiche) Redazione di schede per la gestione pratica delle spedizioni ADR.
  • Indicazioni su come scegliere un trasportatore o altro fornitore di servizi legati al trasporto di merci pericolose.
  • Supporto/assistenza relative alle norme sul corretto fissaggio del carico (es. EN12195-1, Direttiva 2014/47/UE).
  • Verifica delle esigenze di formazione obbligatoria

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